È il World Pignolo Day e lo celebriamo con il libro di Ben Little

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Di libri ibridi a metà fra saggio, manuale, magazine e catalogo d’arte così se ne vedono pochi nel mondo del vino. Dedicati a un’uva a bacca nera fraintesa e commercialmente fuori dal ritmo della vita moderna come il Pignolo, ancor meno. Anzi, probabilmente nessuno. Con Pignolo – Cultivating the Invisible, il giornalista e poeta Ben Little parte sì, da questo vitigno dimenticato. Ma quello che scoprirà va molto oltre.

Celebrare l’invisibile

E anche lo sconosciuto, l’irrazionale e persino l’assurdo”. Si, perché questo libro parla di geografia e biodiversità, ma allarga il suo sguardo fino a riflessioni filosofiche, creative, spirituali. Per raccontarlo, Ben Little ha attraversato la regione, macinando più di 40.000 km, e le epoche, dal 1.000 di oggi, con una missione: raccontare l’amore di un gruppetto coraggioso di vignaioli ormai dedicato alla rinascita di questo antico vino friulano. Perché parlare di pignolo significa anche questo: svelare una terra, un popolo e un mondo fatto di differenze, passione e caparbietà.

Questo, in super sintesi, è quello di cui parla Pignolo–Cultivating The Invisible, che ho acquistato proprio l’anno scorso prima di partire per un viaggio on the road destinazione Friuli che mi ha lasciato davvero tanto. Non sono riuscita a conoscere di persona né l’autore né l’Art Director del libro, Carin Marzaro, perché fuori regione, ma quando tornerò (e tornerò) gli vorrò di sicuro stringere la mano, non solo per la domanda rivolta testualmente a noi eno-appassionati “E se una pianta potesse avere la capacità di tenere i nostri cuori e le nostre menti sotto il suo controllo?” ma anche per quelle che si sono rivolti sicuramente centinaia di volte durante questi 5 anni di preparazione: “Com’era” e “Come doveva essere”, sorprendendoci come gli echi del passato risuonino pienamente con il senso di cosa c’è oggi.

Da leggere e amare prima di un viaggio in Friuli Venezia Giulia

Il mio accenno alla lettura di “PIGNOLO – Cultivating the Invisible” prima di un viaggio in Friuli non è stato casuale. Questo libro non racconta solo la leggenda di un vitigno unico, ma offre anche una ricchezza di informazioni pratiche e tecniche fatte di approfondimenti ampelografici, descrizioni delle annate abbastanza approfondite ed i suoi profili dei produttori utili e interessanti per chiunque sia tentato di definire la propria via verso il Friuli Venezia Giulia.

La parola a Carin Marzaro, l’Art Director

“Il mio intento è stato realizzare un volume con più livelli di lettura: un racconto per immagini, che accompagna lo sguardo e l’immaginazione di chi si avventura in queste superfici. Pagine che non vanno solo lette ma accarezzate, ascoltate, pagine da annusare ed esplorare. Ho interpretato, intrecciato i fili, selezionato documenti, scelto fotografie e artwork, realizzato illustrazioni e collage originali, progettato ogni aspetto del formato, del layout di pagina e della confezione, selezionato caratteri tipografici, post-prodotto fotografie, superato incognite tecniche”

Carin Marzaro

Nonostante l’importante numero di pagine – 432 – il libro ha una leggerezza incredibile grazie alla meravigliosa carta da edizione di pregio scelta per gli interni, in copertina c’è una Fedrigoni Arena Smooth dal 300g/m², impreziosita da una vernice UV. La rilegatura è una brossura con dorso a vista, che lascia scoperta la cucitura dei sedicesimi con un filo rosso cremisi.

Carin Marzaro

Questa è una storia che insegna a coltivare la pazienza e la comprensione, al di là della conoscenza. E che vorrei tanto celebrare con un bel calice di pignolo, scelto tra la grande selezione dei miei amici di Al Pignolo di Udine (grazie ancora Martina per la dritta <3 ).

La prima edizione è una tiratura limitata di 1500 copie, in inglese, e si può acquistare sullo shop di The Morning Claret.

Ideatore e Autore: BEN LITTLE
Editing: SIMON J WOOLF
Creative direction & design: CARIN MARZARO
Print: GRAFICHE MANZANESI
Foto del libro e di questo articolo: VALENTINA IACCARINO

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